Non Agiscono per la Salute Pubblica


di Emanuele Cerquiglini

PERSECUZIONE: 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘪𝘴𝘵𝘦𝘮𝘢𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘧𝘰𝘳𝘻𝘢 𝘷𝘰𝘭𝘵𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘰 𝘴𝘤𝘰𝘱𝘰 𝘥𝘪 𝘴𝘵𝘳𝘰𝘯𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘮𝘰𝘷𝘪𝘮𝘦𝘯𝘵𝘰 𝘱𝘰𝘭𝘪𝘵𝘪𝘤𝘰 𝘰 𝘳𝘦𝘭𝘪𝘨𝘪𝘰𝘴𝘰, 𝘥𝘪 𝘳𝘪𝘥𝘶𝘳𝘳𝘦 𝘰 𝘢𝘥𝘥𝘪𝘳𝘪𝘵𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘦𝘭𝘪𝘮𝘪𝘯𝘢𝘳𝘦 𝘶𝘯𝘢 𝘮𝘪𝘯𝘰𝘳𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘦𝘵𝘯𝘪𝘤𝘢, 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘦 𝘴𝘪𝘮𝘪𝘭𝘪. (Treccani)


Se avessero voluto agire per il nostro bene, avrebbero semplicemente curato i malati e lasciato vivere i sani.

Avrebbero potenziato i reparti, non avrebbero bloccato farmaci, non avrebbero impedito le cure e non avrebbero radiato i medici.

Non avrebbero impedito le autopsie e non avrebbero imposto la direttiva criminale della vigile attesa accompagnata da Tachipirina, e se anche l’avessero attuata con buone intenzioni, l’avrebbero eliminata a fallimento conclamato e non sarebbero ricorsi al Consiglio di Stato per ripristinarla.

Avrebbero rassicurato e non terrorizzato, avrebbero unito e non diviso.

Non avrebbero mai impedito ai malati o agli anziani nelle Rsa di essere lasciati soli, abbandonati, senza la possibilità di essere visitati dai propri cari.

Non avrebbero mai traumatizzato i bambini, non avrebbero fatto sentire colpevoli i giovani, addirittura impedendogli di fare sport e socializzare, per assicurarli alienati su un divano.

Non si sarebbero mai sognati di discriminare, di minacciare e di estorcere.

Non avrebbero applicato la censura e avrebbero assicurato un dibattito pubblico tra esperti, aperto e sereno.

Avrebbero garantito e rispettato i diritti costituzionali, consci dei pericoli che uno stato d’emergenza esteso oltre ogni limite avrebbe potuto creare.

Per alcuni è stato chiaro da subito, ma è evidente ormai a sempre più persone, dopo due anni, che le loro intenzioni sono sempre state altre.

Un pensiero riguardo “Non Agiscono per la Salute Pubblica

  1. Gentile Fabio Renna, quando deve prendere e utilizzare qualcosa scritto da altri, sarebbe d’obbligo citare la fonte e soprattutto non apporre piccole modifiche alle struttura per non essere scoperto, modifiche che, tra l’altro, presentano anche errori nella coniugazione dei verbi. Quanto da lei riportato e modificato male in questo articolo, risale ad una mia riflessione postata il 28 dicembre 2021 sulla mia pagina di Facebook e condivisa da oltre cento utenti. Non intendendo sporgere querela nei suoi confronti per evitare di sottrarle i mezzi necessari ad un corso serale di grammatica italiana e di etica professionale, ma la invito a riportare l’articolo nella forma originale e ad inserire la mia firma al fine di riconoscermi la paternità dovuta all’articolo che mi ha indebitamente sottratto.
    Scrivere è un’attività intellettuale che costa concentrazione e fatica, ed è parte fondamentale della mia vita professionale, sia che avvenga per una sceneggiatura o per un libro, sia per un post su Facebook, e la mia autorialità, per quel poco che possa valere, la difenderò sempre.
    La facilito inserendo qui di seguito quanto scritto nel mio post del 28 dicembre.
    Cordiali saluti.
    Emanuele Cerquiglini

    “Se avessero voluto agire per il nostro bene, avrebbero semplicemente curato i malati e lasciato vivere i sani.
    Avrebbero potenziato i reparti, non avrebbero bloccato farmaci, non avrebbero impedito le cure e non avrebbero radiato i medici.
    Non avrebbero impedito le autopsie e non avrebbero imposto la direttiva criminale della vigile attesa accompagnata da Tachipirina, e se anche l’avessero attuata con buone intenzioni, l’avrebbero eliminata a fallimento conclamato e non sarebbero ricorsi al Consiglio di Stato per ripristinarla.
    Avrebbero rassicurato e non terrorizzato, avrebbero unito e non diviso.
    Non avrebbero mai impedito ai malati o agli anziani nelle Rsa di essere lasciati soli, abbandonati, senza la possibilità di essere visitati dai propri cari.
    Non avrebbero mai traumatizzato i bambini, non avrebbero fatto sentire colpevoli i giovani, addirittura impedendogli di fare sport e socializzare, per assicurarli alienati su un divano.
    Non si sarebbero mai sognati di discriminare, di minacciare e di estorcere.
    Non avrebbero applicato la censura e avrebbero assicurato un dibattito pubblico tra esperti, aperto e sereno.
    Avrebbero garantito e rispettato i diritti costituzionali, consci dei pericoli che uno stato d’emergenza esteso oltre ogni limite avrebbe potuto creare.
    Per alcuni è stato chiaro da subito, ma è evidente ormai a sempre più persone, dopo due anni, che le loro intenzioni sono sempre state altre”.
    Emanuele Cerquiglini
    https://www.facebook.com/e.c.cerman/

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