Fra Diffamatori Censori ed Equilibristi!


di Claudio Taccioli


In Ucraina, le anarchiche e gli anarchici si battono armati e nella solidarietà contro le forze armate russe del fascista Putin. Lo fanno senza ambiguità in un corpo a corpo duro e diretto. Dentro la mobilitazione generale degli ucraini.
Non per proteggere lo Stato ucraino, ma la popolazione ucraina e la forma della società ucraina che è ancora pluralista, pur dentro le strutture date dallo Stato/Nazione e dal capitale.

La nostra idea è che dobbiamo difendere lo spirito di questa società affinché non sia distrutto dal regime di Putin, che ne minaccia l’intera esistenza.
Non è un’esagerazione dire che l’intera popolazione sta fronteggiando l’invasione.
Certo alcune persone stanno fuggendo, ma qualsiasi forza che abbia un qualsiasi interesse nello sviluppo politico di questo posto in futuro, deve essere al fianco della gente qui e ora. Vogliamo fare in modo di essere in contatto con le persone qui sul posto su una scala più larga, per arrivare ad organizzarci insieme a loro.
Il nostro compito sul lungo periodo, il nostro sogno, è di diventare una forza politica visibile in questa società con lo scopo di assicurarci una possibilità reale di promuovere un messaggio di liberazione sociale per il popolo”.

In sintesi, le anarchiche e gli anarchici ucraini , quelli bielorussi in fuga dalla dittatura di Lukashenko e i compagni di altri paesi hanno deciso di resistere, di affrontare l’aggressione militare russa per promuovere la prospettiva anarchica sia all’interno della società ucraina che all’esterno, presso il mondo intero.
Per mostrare che gli anarchici sono coinvolti in questa lotta, hanno preso parte ad essa non con lo Stato, ma con le persone più colpite dall’invasione, con la società formata da chi vive in Ucraina.
L’hanno scritto, documentato ripetutamente e, soprattutto, lo stanno praticando.

Qui da noi, al contrario, ho conosciuto diverse tipologie di anarchici.

L’ANARCHICO DIFFIDENTE, fiero delle sue letture sedimentate sulla stabilità esistenziale, non crede che le compagne e i compagni del Comitato di Resistenza e di Rev Dia siano veramente anarchici. Malgrado, ormai, lo scorrere continuo di prove inoppugnabili. Ma si sa che chi non vuol vedere non vede e “stop coi Rolling Stones”!

L’ANARCHICO CRITICO che ammette la possibilità pur remota che “quelli là” siano convinti di esserlo, anarchici, ma in realtà non lo sono.
Lui, il giudice dell’appartenenza o meno all’Anarchia considerata nella sua vastità e profondità, non può accettarli nel suo privato caleidoscopio ideale allargato all’universo. Perché un vero anarchico, come lui ha stabilito che diserterebbe, fuggirebbe, si arrenderebbe, starebbe a casa a leggersi qualche buon libro, ma mai entrerebbe in azione col rischio di essere confuso con le forze statali..
Vai a elencargli tutti i chiarimenti ormai presenti e disponibili.
Vai a suggerirgli “SE QUALCUNO, ARMATO E GROSSO, VIENE PER AMMAZZARE TE E GLI ALTRI, NON E’ CHE PUOI RESISTERE CITANDO I PRINCIPI DI BAKUNIN O MALATESTA!”
Lui conosce l’Anarchia per se e per gli altri e così deve essere e “stop coi Beatles stop”! (i compagni de “LA NUEVE”, beffardi ridono dalle loro tombe).

L’ANARCHICO CENSORE che di per se è, come si può ben intuire, un vero e proprio ossimoro esistenziale. Ma esiste vivo e vegeto con l’arroganza di decidere quali idee, notizie vadano pubblicate o meno. E quelle sui combattenti libertari ucraini, paiono troppo fastidiose per essere pubblicate. Così cancella e blocca.
Credetemi, è davvero così perché mi è capitato. Stupefatto all’inizio e, poi, divertito.

L’anarchico inquisitore e fustigatore delle notizie malsane, per il suo equilibrio personale, relative alle pratiche dirette di altre compagne e di altri compagni.
Fuori dai suoi schemi incancreniti di normalità, di banalità, di noia in attesa terapeutica della fine. Basta che nessuno disturbi l’acciaio inossidabile delle proprie certezze. L’equilibrio del gruppo costruito come proiezione di convinzioni confermate. Anche, se si scopre che nel gruppo c’è di tutto … stalinisti romantici compresi!

Ci sono, naturalmente, fuori dall’Anarchia immaginata e vissuta, i comunisti.
Quelli fedeli alla storia terribile e schifosa nata dalla Rivoluzione bolscevica (che purtroppo divenne dittatura sul proletariato) e proseguita nel Novecento.
Fedeli ad ogni costo a qualcosa che non esiste più, ma era là dove adesso c’è Putin e qualcosa vorrà pur dire.
Fedeli perché a Stalingrado “abbiamo fermato i nazisti” e la bandiera rossa e “Armata Rossa torrente d’acciaio” e, poi, Putin è contro la NATO e tanto basta!
Bambini, donne e uomini massacrati e ridotti a profughi fra le case sbriciolate.
Ma la lotta di classe “geopolitica” non è mica uno sport per “signorine”!
I comunisti equilibristi che si mantengono sul filo teso nel nulla perché bisogna essere equidistanti sia da Putin che dalla NATO.
Cerchi di spiegare loro che, da sempre siamo tutti contro la NATO, ma adesso, ora, è Putin che uccide e aggredisce.
Contro un intero popolo che resiste e si batte; antifascisti compresi.
Qualcuno ti manda a cagare (letteralmente!), qualcuno risponde infastidito che non capisci un cazzo e vai a studiare che è meglio, qualcuno ti cancella perché “come fai a non tener presenti le ragioni vere, l’accerchiamento, il Donbass glorioso e proletario e l’Ucraina è uno Stato fascista”.

E, comunque, “noi la manifestazione non andiamo a farla fuori dai consolati, dalle ambasciate sovietiche … ops, volevamo dire, russe.
Noi la manifestazione la facciamo fuori dalle basi NATO e stop!”
Vai, poi, a spiegargli che le ragioni dell’accerchiamento erano le stesse avanzate dagli imperi centrali, Germania e Austria-Ungheria, per scatenare la guerra nel 1914. Ma Lenin e gli altri non erano caduti nel tranello patriottico.
O che nel Donbass proletario hanno combattuto 13 reparti militari fascisti, razzisti e nazisti dalla parte dei filorussi e non c’è solo l’ ”Azov”.

I morti si equivalgono e le crudeltà pure. Il tutto, però, rinfocolato proprio da Putin in attesa dell’occasione per scatenare l’aggressione e quella che per lui è la “riconquista” di un proprio territorio. Appartenente alla Grande Madre Russia, prava slava!
E l’Ucraina non è uno Stato fascista, ma liberale come gli altri europei, più o meno. Come spiegano bene gli anarchici del posto!
In questa nostra sinistra mal ridotta da anni di sconfitte, di arretramenti, di stupidate dette e fatte, quello che questa guerra sta mettendo in evidenza è la lontananza dalla realtà. L’incapacità di cogliere l’occasione per essere protagonisti centrali dell’azione e dello sviluppo ideale, progettuale.

Tutti tesi a guardarsi addosso e, di fatto, bloccati negli stereotipi; come tenessero un paletto impiantato nel culo.
I comunisti che per la pace sono disposti a tutto, soprattutto, a chiedere l’immediata resa degli altri, di fatto, anche se si ostinano a battersi come un popolo unito che non sopporta l’aggressione. Vuoi mettere la loro lucidità analitica dall’angolo letterario del loro studio caldo e comodo…

I più divertenti sono, alla fine, i comunisti dentro i gruppi anarchici che pretendono di insegnare all’anarchico quello che secondo loro è giusto che faccia qui e altrove. E lo fanno con scandalizzata sicumera, mentre dai loro profili sventolano solo falci e martelli.
Mi piacciono di più le libertarie e i libertari dell’altrove da qui, che stanno sintetizzando le loro pratiche con un preciso slogan: “PUTIN FOTTITI!”.
Sia quando occupano le ville principesche degli oligarchi per trasformarle in rifugi accoglienti per i profughi di ogni dove che quando si battono direttamente contro l’esercito di Putin.

Come, del resto, han ben capito dalla loro lucida lontananza, gli ZAPATISTI dell’EZNL. Tutto il resto, il ruolo degli yankee e della NATO, ben lo conosciamo e lo combattiamo, ma adesso, subito: FUORI L’ESERCITO RUSSO DALL’UCRAINA.

PUTIN, jódete y vete a la mierda!

Un pensiero riguardo “Fra Diffamatori Censori ed Equilibristi!

  1. Parole non dettate da una appartenenza vissuta alle contraddizioni ideologiche del movimento anarchico ma da un astio prevenuto contro i comunisti nemmeno più chiamati marxisti perché a questo anarchismo light di stampo sospetto non serve soppesare quanto il bolscevismo sia stato o meno marxista quanto dimostrarne la natura malvagia a prescindere .

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