Dalla Guerra Di Liberazione Alla Rivoluzione Sociale


Dopo La Guerra… Dichiarazione Degli Anarchici Ucraini

(Documento dal gruppo anarchico di Kiev-Lviv Czarny Sztandar)


Per il terzo mese consecutivo, il popolo ucraino combatte gli invasori russi.
L’equilibrio di potere prima del 24 febbraio ricordava la lotta di David contro Golia:
il sistema militare più povero, ma meglio equipaggiato dell’Ucraina contro la potente macchina militare russa che ha un incredibile vantaggio in bombe, munizioni, equipaggiamento e tecnologia.
Tuttavia, con l’inizio dell’invasione su vasta scala, David ha iniziato a sconfiggere Golia: ciò era dovuto alla miopia dell’alto comando nemico e alla mancanza di motivazione tra le reclute (russe).
Ma una delle forze trainanti che ha sventato i piani degli aggressori – e quasi la principale – è stata ed è la popolazione ucraina, principalmente i suoi lavoratori.

In questi due mesi abbiamo assistito a un’incredibile mobilitazione delle migliori qualità dei lavoratori ucraini: infatti, pur lasciato senza seri mezzi di guadagno, il popolo ha dato i suoi ultimi soldi per la resistenza.
Molte persone hanno aderito a movimenti di volontariato che hanno sfamato rifugiati e poveri, hanno cercato e organizzato rifugio per loro, hanno trovato equipaggiamento per i combattenti, consegnandolo, mettendo a rischio la propria vita, in prima linea – lo stesso valeva per gli aiuti umanitari distribuiti agli abitanti delle città e dei villaggi occupati.
(…)

Ora, quando in alcune parti del fronte è stato possibile ripristinare almeno l’aspetto di una vita pacifica (solo apparenze, perché in altre zone ci sono ancora scontri e, da qualche parte in pieno giorno, l'”amore fraterno” di Putin si fa sentire sotto forma di razzi, bombe e mine che distruggono città pacifiche), vale la pena guardare cosa ci ha portato davvero questa dolorosa esperienza di guerra.

A parte, naturalmente, la paura, le ferite, l’impoverimento, l’arretratezza e il martirio di massa, organizzato dagli occupanti nello spirito delle infami spedizioni punitive coloniali francesi. Ha creato, malgrado tutto, un’unità senza precedenti delle persone, l’autorganizzazione, la volontà di aiutarsi a vicenda.
Questo sentimento non svanirà a breve – almeno, la guerra non è ancora finita e sarà seguita da un periodo di ricostruzione – è importante non solo preservarlo, ma anche prenderne coscienza.

Diventare consapevoli per capire – dove stiamo andando? Abbiamo davvero bisogno di una guida dall’alto verso il basso per organizzarci per un lavoro sociale significativo? Possiamo aiutarci a vicenda senza aspettarci nulla in cambio?
La parola nel dizionario politico ucraino “decentramento” ha un significato diverso, più umanistico?
È una lotta per uno Stato oligarchico di capitalismo periferico o per una reale democratizzazione della società con la solidarietà dei lavoratori, i diritti e la libertà? Riusciranno gli ucraini a creare legami di resistenza contro questi inevitabili cambiamenti tettonici che stanno spingendo il mondo intero nell’abisso della guerra e della sofferenza?

Ciò che una volta veniva letto solo nei libri di testo di storia, impolverati nel corso degli anni, ora si trova davanti agli ucraini nella sua interezza: un senso di unità e aiuto reciproco. E’ importante, pertanto, che i principi della solidarietà e del mutuo soccorso siano trasferiti da questi tempi di guerra a quelli della pace che inevitabilmente seguiranno. Principi e pratiche che ci possono guidare per costruire una società più umana.

Dalla guerra di liberazione nazionale alla rivoluzione sociale!

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